Il lockdown ci ha presi alla sprovvista, nessuno escluso.
Ci siamo trovati tutti impreparati davanti all’emergenza che ci ha travolti. E’ quindi normale che ci si senta tutti preda dell’insicurezza e della paura, tanto da temere di non riuscire più a reggere anche le situazioni che prima ci sembravano gestibili.
intellego ha ascoltato tante voci e raccolto le richieste di quanti di voi sono purtroppo costretti in condizioni difficili, è inaccettabile sapere che vi sentiate abbandonati ed impotenti nelle vostre mura domestiche. Se per qualcuno la pandemia è stata motivo di riscoperta del calore familiare, per molti altri purtroppo si è trasformata in un vero incubo.
Proviamo a rispondere ad alcune delle vostre domande:
“Si nasconde in bagno, pensa che io non mi accorga che è al telefono, apre il rubinetto credendo di coprire il suono della sua voce. Ma io l’ho visto! Anche quando va a buttare la spazzatura ha sempre il telefono all’orecchio, l’ho spiato dalla finestra. Possiamo intercettare le sue telefonate? Sono certa che mio marito mi tradisce!”
Assolutamente no, non si può e non si deve fare! Le intercettazioni telefoniche possono essere disposte esclusivamente dall’autorità giudiziaria. In quanto violazione dell’Art. 615 bis del Codice Penale il reato è punibile con la reclusione da sei mesi a quattro anni.
Diffidate da sedicenti investigatori privati che vi offrono tali servizi, sono quasi sempre dei truffatori!
Vi ricordiamo che esistono altri modi, totalmente legali, per svolgere indagini ed acquisire prove valide in giudizio, affidatevi solo a professionisti seri, rischierete altrimenti di incorrere in gravissime conseguenze penali.
“Sospetto che mio marito mi tradisca con una sua dipendente. Dirige un supermercato e con la scusa della riorganizzazione dei turni di lavoro è in continuo contatto telefonico con questa donna. Sbirciando tra i suoi documenti mi sono accorta inoltre che i loro turni coincidono sempre, sono certa che si chiudano nel suo studio! Possiamo installare una videocamera? Mi servono le prove, voglio il divorzio!”
Anche qui si tratta di una richiesta di illecito.
Introdursi in un ufficio privato (lo spazio non è indiscriminatamente aperto al pubblico) senza la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderti è ritenuto violazione di domicilio (art. 614 c.p.), questo perché tali spazi si possono equiparare alla privata dimora, si rischia quindi la reclusione da sei mesi a tre anni. Sulle basi di questa premessa l’installazione di una microcamera o di altri sistemi di acquisizione di immagini o suoni configurerebbe altresì il reato di interferenza illecita nella vita privata (art. 615 bis c.p.).
Consigliamo di mantenere la calma e raccogliere quante più informazioni possibili sugli atteggiamenti, sui ritardi di rientro dal luogo di lavoro e su tutte le condotte che possano essere ritenute prova di un cambiamento della normale condotta del coniuge, in modo da facilitare all’investigatore, una volta possibile, l’avvio dell’indagine.
“Il mio convivente mi ha lasciata senza troppe spiegazioni. Dopo una discussione stupida, come molte altre, è uscito e non è più rientrato. Non risponde più alle mie telefonate né ai miei sms e tramite i suoi account social (non si è accorto di aver lasciato il tablet a casa con l’accesso a facebook e Instagram) ho scoperto che sta contattando altre donne, tra le quali la sua ex. Sono chiusa in casa da sola e sto impazzendo. Potete scoprire dove si trova? Voglio sapere se è tornato da lei!”
La condotta della signora costituisce violazione di legge, in quanto spiare in modo occulto i messaggi del convivente more uxorio/coniuge integra il reato di cui all’art 617-bis c.p. secondo cui “Chiunque, fraudolentemente, prende cognizione di una comunicazione o di una conversazione, telefoniche o telegrafiche, tra altre persone o comunque a lui non dirette, ovvero le interrompe o le impedisce è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni”.
Consigliamo di non protrarre pericolose violazioni della privacy e di attendere con pazienza in vista di una imminente attività di ricerca a norma di legge.
Anche se momentaneamente impossibilitati ad agire sul campo dalle attuali disposizioni anti Covid19, intellego vi offre consulenza e supporto per una gestione oculata delle singole criticità, per guidarvi in questo periodo di forte stress a mettere in atto una strategia che vi tuteli dal forte rischio di degenerazioni emotive che potrebbero ulteriormente peggiorare situazioni già molto gravose.
Laddove doveste trovarvi in una di queste o altre difficoltà simili non esitate a contattarci, il nostro personale sarà lieto di analizzare con voi la situazione e di consigliarvi la strategia migliore perché ci siano i presupposti, una volta tornati in campo, per far valere i vostri diritti.
Restiamo uniti e teniamoci pronti a ripartire, ricordando che ogni crisi non è altro che un momento di riflessione, di scelta consapevole e di cambiamento dalla quale si può uscire migliorati solo se attraverso giusti strumenti.
Lo staff intellego