Il problema dei candidati impresentabili non si rivolve “con la patente antimafia ma con la serietà della politica”. Lo ha detto il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della prima serata del prequel di SUDeFUTURI, l’evento giunto alla terza edizione ed in programma dal 9 all’11 settembre prossimi a Scilla, in provincia di Reggio Calabria, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia insieme all’Amministrazione comunale.
“La Commissione antimafia si limita a chiedere alla procura se i candidati hanno condanne, ma questo non risolve il problema” ha spiegato il procuratore intervenendo sulla candidabilità dei politici in lista per le prossime elezioni regionali e sul lavoro della Commissione antimafia che ha controllato le liste inviate anticipatamente da alcuni partiti. “Non si candidano in prima persona i boss, ma giovani di bella apparenza e belle speranze sui quali non si può dire nulla. È chiaro, però, che diventano a tutti gli effetti dei prestanome”. Piuttosto, “senza aspettare una eventuale condanna definitiva – ha aggiunto Gratteri – si dovrebbe essere in grado sul piano morale ed etico di valutare se un candidato ha la statura e le competenze per fare progredire il territorio in cui si candida”.
Ad una precisa domanda della giornalista Paola Bottero che ha moderato l’incontro con Alessandro Russo, Gratteri, che con Antonio Nicaso – docente, esperto di mafie e di criminalità collegato in video conferenza dall’altra sponda dell’Atlantico – ha parlato del loro ultimo libro Non chiamateli eroi, ha escluso, per l’ennesima volta, un suo impegno diretto in politica: “Sono felice del mio lavoro di procuratore a Catanzaro”.
Fonte: www.ilcrotonese.it